Milano, 10 ottobre 2025 – Due detenuti sono deceduti nelle ultime ore nel carcere di San Vittore a Milano a causa di un arresto cardiaco, evento che ha fatto scattare immediati controlli da parte della polizia penitenziaria. Altri reclusi avrebbero accusato malori, spingendo le autorità a bloccare temporaneamente l’ingresso degli operatori esterni per verificare la possibile introduzione di sostanze nocive all’interno dell’istituto.
Due morti per arresto cardiaco e allerta sanitaria a San Vittore
Le due vittime sono morte nel carcere milanese nelle ultime ore; secondo quanto riferito dalla polizia, entrambi i decessi sono stati causati da un arresto cardiaco. In seguito a questi episodi, si è proceduto a un monitoraggio sanitario più attento poiché altri detenuti avrebbero manifestato problemi di salute. Le forze dell’ordine stanno indagando per accertare se all’interno dell’istituto siano entrate sostanze che potrebbero aver contribuito ai decessi o ai malori, anche se al momento non sono state fornite conferme ufficiali in merito.
Una situazione carceraria sempre più critica
Il carcere di San Vittore, costruito nel XIX secolo e situato nel cuore di Milano, è noto per il suo sovraffollamento e per le difficoltà strutturali che ne condizionano la gestione. Il problema del sovraffollamento nelle carceri italiane, in particolare a San Vittore, è drammaticamente persistente: la capienza regolamentare è spesso superata di migliaia di unità, con celle progettate per poche persone che ospitano fino a sette o otto detenuti. Questa condizione ha un impatto diretto sulla salute fisica e mentale dei reclusi.
Nel contesto nazionale, la situazione carceraria è segnata da numerosi suicidi, aggressioni e casi di malessere tra i detenuti. Solo nel 2025 si sono registrati 21 suicidi e 49 decessi per altre cause, con un’età media delle vittime di 43 anni. Nel carcere di San Vittore si è verificata anche recentemente un’aggressione ai danni di una psicologa da parte di un detenuto, episodio che evidenzia ulteriormente la tensione e il disagio all’interno della struttura.
Le condizioni di vita nei penitenziari come San Vittore sono aggravate dalla carenza di personale e dalla mancanza di adeguati spazi per attività trattamentali e di socializzazione, elementi fondamentali per la riabilitazione. Le associazioni per i diritti dei detenuti e i garanti hanno più volte sottolineato la necessità di riforme urgenti per migliorare le condizioni di detenzione e garantire il rispetto della dignità umana.
Il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria è al momento senza capo da mesi, e si attende la nomina di un nuovo direttore per affrontare l’emergenza carceraria. Nel frattempo, il dialogo tra istituzioni e garanti continua per promuovere soluzioni che includano l’ampliamento di spazi comunitari, laboratori e programmi di reinserimento sociale, piuttosto che la semplice costruzione di nuove celle.
Il carcere di San Vittore rimane uno degli istituti simbolo delle problematiche carcerarie italiane, con una storia complessa che va dalle origini nel 1879 fino ai tragici eventi odierni, segnati dalla necessità di interventi urgenti per garantire la sicurezza e la salute dei detenuti.