Luigi Caccia Dominioni: Rigore e sensibilità
a cura di Fulvio Irace
- Categoria:
- Dal giorno:
9 novembre 2016
- Al giorno:
9 novembre 2016
- Ora:
19:00
- Luogo:
Teatro Agorà - Triennale di Milano, Viale Alemagna, 6
- Durata:
60 min
- Costo:
gratuito
Posti esauriti
«Il compito dell’architetto è anche quello di suscitare un succedersi di emozioni. I miei ingressi, le mie scale, persino i mobili sono soluzioni urbanistiche»
Luigi Caccia Dominioni
Architetto, urbanista e designer, fra i massimi esponenti dell’architettura del XX secolo, ormai più che centenario, vive tutt’ora nella casa in Piazza Sant’Ambrogio dove è nato il 7 dicembre del 1913 e che nel dopoguerra ricostruisce su suo progetto sulle rovine della precedente. Alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, dove si iscrive nel 1931, conosce i fratelli Castiglioni, Peressuti, Rogers, Zanuso, studenti come lui, in compagnia dei quali coltiva passioni e talento.
Con Ignazio Gardella e l’avvocato Corrado Corradi dell’Acqua nel 1947 fonda Azucena, azienda specializzata in oggetti e arredi di design.
Numerosi sono i palazzi che a Milano portano la sua firma: i condomini di via Nievo (1955), via Massena (1958-63), via XX Settembre (1958-64), piazza Carbonari (1960-61), l’edificio in corso Monforte (1963-64), le cinque sedi per uffici in corso Europa (1953-59, 1963-66) e gli interni della Biblioteca e Pinacoteca Ambrosiana (1966), solo per citare alcuni di quelli realizzati negli anni della ricostruzione.
Parallelamente, fin dal 1947 si dedica al disegno e alla produzione su scala industriale di oggetti d’uso quotidiano come la lampada da terra Monachella del 1953, la poltrona Catilina del 1958, la maniglia Melanzana del 1960, il piccolo mobile Casaccia del 1962, il divano e la poltrona Toro del 1973, per arrivare alla panchina in metallo Monforte e alla maniglia Cristallo nel 1986.
Lui stesso si definisce “un piantista: nel senso che sulla pianta ci sono, ci muoio, sia che si tratti di un palazzo per uffici che di un appartamento di sessanta metri quadri… Sono architetto sino in fondo e trovo l’urbanistica ovunque…”.