Tantissime persone si sono raccolte per l’ultimo saluto a Pamela Genini, mentre proseguono le indagini sull’omicidio e si moltiplicano le testimonianze chiave
Milano, 21 ottobre 2025 – È arrivato poco dopo mezzogiorno a Villa d’Almè, in provincia di Bergamo, il feretro di Pamela Genini, la giovane di 29 anni di Strozza brutalmente assassinata la scorsa settimana a Milano dal compagno Gianluca Soncin. La salma è stata accolta nella casa del commiato D’Adda Boffelli, dove è stata allestita la camera ardente, aperta al pubblico a partire dalle 15 di oggi. Il funerale si terrà venerdì alle 10:30 nella chiesa parrocchiale di Strozza.
Camera ardente e funerali: il cordoglio della famiglia di Pamela
All’interno della camera ardente, la madre Una e la nonna materna di Pamela hanno pregato insieme al parroco don Raffaele Cuminetti. La famiglia, provata dal dolore, ha chiesto rispetto e silenzio, posizionando un cartello sul citofono della casa di Strozza con la richiesta di non rilasciare ulteriori interviste: “Non rilasciamo più interviste. Abbiamo già detto tutto. Lasciateci nel nostro lutto, chiediamo rispetto, di lasciarci soli”. La cerimonia funebre è stata posticipata di un giorno, da giovedì a venerdì, a causa dell’allerta meteo e dell’alta partecipazione prevista.
Indagini in corso e testimonianze chiave
Intanto proseguono le indagini coordinate dalla Procura di Milano. Oggi sono in corso le audizioni dei vicini di casa di Pamela, alcuni dei quali hanno assistito all’aggressione avvenuta la sera del 14 ottobre in via Iglesias. Un testimone ha raccontato di aver visto Pamela uscire sul pianerottolo in cerca di aiuto, mentre veniva trascinata in casa per i capelli dal suo aguzzino. Un’altra testimonianza riferisce di aver visto l’ultimo attacco, con Soncin che colpiva la vittima al collo prima che cadesse a terra. Nel pomeriggio verrà ascoltato anche Francesco, ex fidanzato di Pamela e amico, che era al telefono con lei durante l’aggressione e ha raccolto le sue ultime parole di terrore e la richiesta di chiamare la polizia.
Le indagini tecniche si concentrano sull’analisi delle telecamere della zona per verificare se Soncin sia stato ripreso mentre entrava nello stabile con un doppione delle chiavi. L’uomo, ora detenuto nel carcere di San Vittore, è accusato di omicidio pluriaggravato, con le aggravanti di crudeltà, premeditazione e stalking.
Pamela Genini era già stata vittima di violenze e minacce. Un referto medico di settembre 2024 testimonia la sua paura di essere uccisa dal compagno, ma il “codice rosso” non era stato attivato, nonostante le ripetute denunce e le aggressioni subite. Gli inquirenti stanno acquisendo documenti e testimonianze per ricostruire con precisione la tragica vicenda.