Pace fiscale 2026, AdER accelera: accesso ai conti correnti e incrocio dei dati per le cartelle

Pace fiscale 2026

Luca Antonelli

Ottobre 20, 2025

La nuova stagione della pace fiscale apre a controlli più incisivi: l’Agenzia delle Entrate-Riscossione potrà consultare conti correnti e fatture elettroniche per agevolare la chiusura dei debiti.

Il 2026 segnerà una svolta nella gestione della pace fiscale e dei rapporti tra contribuenti e fisco. La Legge di Bilancio in arrivo, secondo fonti del Ministero dell’Economia, prevede una revisione profonda delle modalità di accesso e recupero delle somme iscritte a ruolo, con l’obiettivo di rendere più efficace la riscossione e limitare gli abusi. A entrare in gioco sarà una nuova piattaforma digitale dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione (AdER), che potrà incrociare in tempo reale i dati provenienti da conti correnti, fatture elettroniche e flussi bancari.

La misura, parte integrante del pacchetto di semplificazione fiscale previsto per il 2026, punta a chiudere rapidamente le cartelle esattoriali di importo ridotto e a rafforzare i controlli sulle posizioni debitorie più gravi.

La nuova strategia dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione

Il piano della nuova pace fiscale non sarà un condono, ma una forma di “riconciliazione intelligente”, come la definiscono fonti vicine all’Agenzia. L’obiettivo è quello di alleggerire la pressione su cittadini e imprese che hanno piccoli debiti, offrendo piani di rateazione più flessibili, e allo stesso tempo aumentare la trasparenza dei controlli su chi, negli anni, ha accumulato importi elevati o mai saldati.

Pace fiscale 2026
La nuova pace fiscale 2026, se approvata, entrerà in vigore dal 1° marzo 2026. – cittanascostamilano.it

Con la riforma, AdER avrà la possibilità di consultare i dati dei conti correnti dei contribuenti direttamente tramite un collegamento con la Banca d’Italia e gli istituti di credito, grazie a un’integrazione normativa che sarà inserita nel decreto attuativo di gennaio. La verifica riguarderà solo i soggetti con cartelle aperte e consentirà di valutare la reale capacità contributiva, riducendo il numero di pratiche inevase e migliorando la riscossione coattiva.

L’incrocio con le fatture elettroniche permetterà invece di individuare in modo più preciso le imprese che dichiarano difficoltà ma continuano a emettere documenti di vendita regolari. Si tratta, in sostanza, di una strategia di controllo preventivo, che mira a evitare la formazione di nuovo debito tributario.

Secondo le stime fornite da AdER, oggi esistono oltre 12 milioni di cartelle pendenti, per un ammontare complessivo di oltre 1.000 miliardi di euro, di cui solo una parte realmente esigibile. La nuova pace fiscale servirà quindi a chiudere i crediti inesigibili, cancellando quelli più vecchi o di importo irrisorio, mentre per i debiti fino a 5.000 euro potrebbe essere prevista un’estinzione automatica con autocertificazione.

Un’altra novità riguarda la rateazione automatica fino a 120 mesi per chi dimostra la temporanea difficoltà economica. Questo meccanismo, già sperimentato durante l’emergenza Covid, diventerà permanente, riducendo il rischio di decadenza e alleggerendo il lavoro degli uffici territoriali.

Controlli incrociati e rischi per chi non aderisce

Con la nuova piattaforma di interoperabilità fiscale, l’Agenzia potrà incrociare i dati provenienti da fonti diverse: anagrafe tributaria, flussi bancari, registri Iva e dichiarazioni dei redditi. Ogni posizione debitoria verrà aggiornata in tempo reale, e il contribuente potrà visualizzare la propria situazione direttamente sul portale “AdER Online”, che sostituirà l’attuale area riservata “EquiPro”.

Chi aderirà alla pace fiscale 2026 potrà contare su sconti sugli interessi e sulle sanzioni, ma non sull’azzeramento totale del debito. Il principio alla base è quello della “responsabilità proporzionata”: chi paga dimostra buona fede e ottiene un trattamento più favorevole, chi ignora la chiamata rischia invece il pignoramento automatico delle somme disponibili sul conto corrente.

Una clausola in discussione prevede che, in caso di inadempienza reiterata, AdER possa sospendere temporaneamente l’uso delle carte di credito o dei conti intestati al debitore, fino alla regolarizzazione della posizione. Misura che ha già suscitato preoccupazione tra le associazioni di categoria, che temono un eccesso di potere discrezionale.

Il Ministero dell’Economia ha difeso la scelta spiegando che l’accesso ai conti correnti avverrà solo con finalità di riscossione e nel rispetto della privacy, grazie a un sistema di tracciamento che registra ogni consultazione. “Nessun grande fratello fiscale”, ha precisato il sottosegretario all’Economia, “ma uno strumento per garantire equità e trasparenza tra i contribuenti”.

La nuova pace fiscale 2026, se approvata, entrerà in vigore dal 1° marzo 2026 e si applicherà alle cartelle notificate entro il 31 dicembre 2025. Le prime simulazioni interne stimano un recupero potenziale di 15 miliardi di euro in due anni, gran parte dei quali provenienti da microimprese e professionisti con debiti arretrati sotto i 10.000 euro.

Il Governo punta così a chiudere una stagione lunga di arretrati e incertezze, spingendo verso un fisco più digitale, rapido e — almeno nelle intenzioni — più giusto.