Bonus mobili 2026, la proroga divide il Governo: cosa cambia con la nuova Legge di Bilancio

Bonus mobili 2026

Luca Antonelli

Ottobre 20, 2025

Il bonus mobili ed elettrodomestici potrebbe sopravvivere anche nel 2026, ma con modifiche sostanziali: la Legge di Bilancio in arrivo ne ridefinisce soglie e beneficiari.

Il futuro del bonus mobili 2026 è al centro del dibattito politico e tecnico che accompagna la stesura della prossima Legge di Bilancio. Introdotto per stimolare i consumi e sostenere il settore dell’arredamento, l’incentivo fiscale rischia una riduzione significativa, se non una revisione strutturale, dopo le correzioni già introdotte nel 2025. Fonti interne al Ministero dell’Economia confermano che il Governo sta valutando una proroga limitata, con importi ridotti e nuovi vincoli legati all’ISEE familiare.

Il bonus, attualmente, consente una detrazione Irpef del 50% su spese per mobili ed elettrodomestici destinati a immobili oggetto di ristrutturazione, fino a un massimo di 5.000 euro. Ma la nuova versione allo studio per il 2026 potrebbe ridurre il tetto a 3.000 euro, mantenendo l’obbligo di legame con un intervento edilizio e introducendo controlli più rigidi sui pagamenti tracciabili.

Le ipotesi del Governo e i nuovi limiti in discussione

La Legge di Bilancio 2026, attesa per fine novembre, conterrà il destino del bonus mobili. Secondo le prime bozze circolate tra le Commissioni Finanze e Bilancio, l’Esecutivo starebbe valutando di estendere l’incentivo di un solo anno, ma limitandolo ai contribuenti con ISEE inferiore a 60.000 euro. Una misura di selettività che, nelle intenzioni del Tesoro, dovrebbe evitare che il beneficio continui a favorire anche le fasce di reddito medio-alte.

Bonus mobili 2026
Le nuove regole, salvo modifiche in sede parlamentare, entreranno in vigore dal 1° gennaio 2026. – cittanascostamilano.it

Le stime fornite da Confedilizia e CNA Arredo parlano di un impatto economico rilevante: nel 2025, il bonus ha sostenuto oltre 400.000 interventi e generato spese per 2,3 miliardi di euro, garantendo una spinta concreta al mercato interno. Proprio per questo le associazioni di categoria hanno chiesto di mantenere il beneficio almeno fino al 2027, ma con un tetto più coerente con l’attuale inflazione.

Un punto critico riguarda l’interazione con il bonus ristrutturazioni 50%, da cui il bonus mobili dipende. Senza lavori edilizi, infatti, non è possibile usufruire della detrazione per l’arredo. Il Governo sta valutando se consentire, in casi specifici, anche l’acquisto di mobili destinati a prime case non soggette a ristrutturazione, a patto che l’acquirente dimostri il cambio di residenza entro l’anno.

Un’altra novità possibile riguarda l’elenco dei prodotti ammessi. Potrebbero uscire dall’incentivo gli elettrodomestici di fascia bassa, lasciando solo quelli con classe energetica A o superiore. Il Ministero dell’Ambiente ha spinto per questa soluzione, che andrebbe nella direzione di un consumo più sostenibile e coerente con le politiche europee di efficienza energetica.

L’impatto sulle famiglie e le nuove scadenze previste

Se la proroga verrà confermata, il bonus mobili 2026 continuerà a rappresentare una delle agevolazioni fiscali più utilizzate dalle famiglie italiane. L’Agenzia delle Entrate prevede che, anche con il tetto ridotto, potranno accedere alla misura circa 250.000 contribuenti, con un costo per lo Stato stimato in 480 milioni di euro.

Dal punto di vista operativo, non cambieranno le modalità di fruizione: la detrazione del 50% verrà ripartita in 10 rate annuali, come già previsto. Sarà necessario effettuare i pagamenti tramite bonifico parlante e conservare tutte le fatture comprovanti l’acquisto.

Resta da chiarire se il limite di spesa di 3.000 euro sarà riferito all’intero intervento o alla singola unità immobiliare. In caso di seconda casa, il Governo valuta un’ulteriore limitazione per evitare duplicazioni.

Le nuove regole, salvo modifiche in sede parlamentare, entreranno in vigore dal 1° gennaio 2026. Fino ad allora, chi effettua spese per mobili o elettrodomestici potrà ancora beneficiare delle condizioni 2025, con il limite di 5.000 euro.

Le associazioni dei consumatori, come Adiconsum e Federconsumatori, hanno già chiesto un intervento correttivo, temendo che la riduzione dei tetti possa penalizzare i piccoli artigiani e le imprese di arredo locale. “Tagliare il bonus – spiega una nota di Federconsumatori – significa rallentare un settore che oggi tiene in piedi decine di migliaia di posti di lavoro”.

Già il Ministero dell’Economia, in risposta, ha ricordato che “nessuna abolizione è prevista, ma una revisione mirata per garantire equilibrio tra sostenibilità dei conti pubblici e sostegno ai consumi”.

Per i cittadini, resta quindi solo da attendere il testo definitivo della Legge di Bilancio per capire se e come il bonus mobili sopravviverà al 2026, e con quali limiti economici.