Dalla tassa su istituti finanziari ai sostegni per famiglie, imprese e sanità: tutte le misure chiave della nuova legge di Bilancio 2026.
La Manovra economica 2026, che sarà approvata venerdì 17 ottobre, ha un valore complessivo di 16 miliardi di euro, con interventi che, tra il 2026 e il 2028, arriveranno a circa 18 miliardi medi l’anno. Il piano del governo prevede misure mirate a sostenere imprese, famiglie, lavoratori e sanità, ma anche un nuovo contributo straordinario da parte di banche e assicurazioni, destinato a rafforzare il bilancio dello Stato.
Il provvedimento, articolato e complesso, intende rispondere alle richieste di diverse categorie produttive, garantendo un equilibrio tra sostenibilità finanziaria e misure espansive. Di seguito le principali novità.
Banche e assicurazioni, contributo fino a 4,5 miliardi nel triennio
Il contributo straordinario previsto per banche e assicurazioni potrebbe raggiungere i 4,5 miliardi di euro nel prossimo triennio. Il governo e l’Associazione bancaria italiana sono al lavoro per definire modalità che non pesino eccessivamente sui bilanci, evitando reazioni negative dei mercati.

L’intesa seguirà il modello dello scorso anno, con versamenti pluriennali volontari al bilancio statale e l’utilizzo di crediti fiscali differiti (Dta) come compensazione. Anche le assicurazioni saranno coinvolte: dopo la tassa sulle polizze vita del 2025, è allo studio una nuova imposta sulle coperture obbligatorie anti-calamità. Nonostante le rassicurazioni, i titoli bancari hanno registrato un calo a Piazza Affari, segno di una certa prudenza tra gli investitori.
Imprese, incentivi e ritorno del super ammortamento
Per sostenere gli investimenti produttivi, torna il super ammortamento, con una dotazione di 4 miliardi in tre anni. Le imprese potranno maggiorare il valore dei beni strumentali ai fini fiscali, favorendo la modernizzazione e l’automazione dei processi produttivi.
Previsti anche crediti d’imposta per le aziende del Mezzogiorno che operano nelle Zone Economiche Speciali (Zes) e nelle Zone Logistiche Semplificate (Zls), con uno stanziamento da 100 milioni di euro fino al 2028. Vengono inoltre rinviate ancora una volta Plastic Tax e Sugar Tax, mentre viene rifinanziata la Nuova Sabatini, che favorisce l’acquisto di macchinari e tecnologie innovative.
Salari e sanità, due capitoli centrali della manovra
Sul fronte del lavoro, il governo ha deciso di introdurre una flat tax del 10% sugli aumenti salariali previsti dai rinnovi contrattuali dal 1° gennaio 2026 al 31 dicembre 2028. Un’operazione dal valore complessivo di 2 miliardi di euro, mirata a incentivare gli adeguamenti retributivi e sostenere il potere d’acquisto dei lavoratori.
Per la sanità arriveranno invece 2,4 miliardi nel 2026 e 2,65 miliardi nel biennio successivo, risorse che si aggiungono ai precedenti rifinanziamenti già previsti fino al 2028. Gli stanziamenti serviranno ad assumere nuovi medici e infermieri, ridurre le liste d’attesa e potenziare strutture e posti letto, affrontando le criticità del sistema ospedaliero.
Pensioni e famiglie, verso correttivi e nuovi aiuti
Il capitolo pensioni resta tra i più delicati. La maggioranza punta a bloccare l’aumento di tre mesi dell’età pensionabile previsto dal 2027, ma solo per alcune categorie: lavoratori fragili, usuranti e precoci. In alternativa, si valuta una soluzione di compromesso, con un aumento ridotto a un solo mese.
Per le famiglie, il governo ha stanziato 3,5 miliardi nel triennio per politiche legate a natalità e contrasto alla povertà. Previsti la revisione dell’Isee, con l’esclusione della prima casa fino a 75 mila euro di valore catastale, il bonus mamme potenziato da 40 a 60 euro al mese, la conferma della social card “Dedicata a te” e il terzo mese di congedo parentale retribuito all’80%.
Casa, proroga del bonus ristrutturazioni e taglio Irpef
Confermata per il 2026 la proroga del bonus ristrutturazioni: la detrazione resta al 50% per la prima casa e al 36% per le seconde abitazioni. Il beneficio sarà però modulato in base al reddito e alla composizione del nucleo familiare. Senza la proroga, le detrazioni sarebbero scese al 36% e al 30%.
Sul fronte fiscale, la manovra stanzia 9 miliardi di euro in tre anni per ridurre la seconda aliquota Irpef dal 35% al 33%, alleggerendo la pressione fiscale sui redditi tra 28 mila e 50 mila euro. Il risparmio massimo stimato per i contribuenti sarà di circa 440 euro l’anno.
La Manovra 2026, tra nuove tasse e incentivi, disegna un equilibrio complesso: sostenere la crescita senza intaccare la stabilità dei conti pubblici. I prossimi giorni saranno decisivi per definire i dettagli tecnici e verificare le coperture, in vista dell’approvazione definitiva.