Nel suo primo TEDxTalk la cantante riflette sull’aforisma “panta rei – tutto scorre” e porta sul palco dell’Arena di Verona la propria evoluzione personale e artistica, in uno spettacolo che unisce introspezione e libertà.
«Se penso a questo concetto, non ridete, penso al fiume Brenta», confessa Francesca Michelin nel suo primo TEDxTalk, ricordando se stessa a sedici anni, seduta sulla riva a Bassano del Grappa mentre legge Eraclito. “Non potresti entrare più di una volta nello stesso fiume”: tutto scorre, tutto cambia. Da quell’immagine nasce una riflessione che attraversa il tempo, la musica e la vita stessa, trasformandosi in un messaggio universale: accettare il movimento continuo delle cose, senza opporsi.
Pochi giorni fa, questo pensiero ha trovato forma concreta all’Arena di Verona, durante “Tutto in una notte – Live 2025”, il suo primo grande concerto da protagonista. Uno spettacolo costruito come un viaggio interiore, suddiviso in quattro atti che raccontano le tappe di una crescita: l’infanzia, le imperfezioni, l’amore come trasformazione e la riconciliazione con se stessi. Un concerto che diventa diario, confessione e rinascita, con il tempo che scorre come un fiume sullo sfondo di ogni nota.
Un concerto in quattro atti per raccontare la trasformazione
L’evento è stato concepito come un racconto teatrale e musicale, con una narrazione visiva precisa. Ogni parte del concerto è segnata da un cambio di look pensato insieme alla stylist Susanna Ausoni, a simboleggiare le diverse fasi del percorso di Francesca.
In apertura, la cantante ha scelto un coordinato MSGM composto da minigonna e gilet, abbinati a camicia bianca e cravatta rigata: un outfit che richiama le atmosfere pop dei primi anni Duemila, un chiaro omaggio al celebre duo russo t.A.T.u., che nel 2002 aveva portato al Festivalbar il brano “All The Things She Said”. Un riferimento estetico e simbolico che racconta la nostalgia delle origini e la libertà espressiva di chi oggi rivendica il diritto di essere sé stessa, senza filtri.

Nel corso della serata, i cambi d’abito hanno scandito il racconto di un’identità in movimento. Dai toni giovanili e ribelli dell’ouverture, Francesca è passata a look più intimi e sofisticati, in sintonia con il percorso musicale che attraversa la sua carriera: dalla delicatezza di “Distratto” alla maturità di “Bonsoir”, fino ai brani più recenti in cui la cantautrice riflette su identità, autenticità e imperfezione.
Panta rei: il messaggio dietro la sua rinascita artistica
Il panta rei, il tutto scorre, diventa il filo conduttore non solo della sua riflessione filosofica ma anche della sua trasformazione personale e professionale. Dopo anni di ricerca e sperimentazione, Francesca Michelin si mostra al pubblico con una consapevolezza nuova: quella di un’artista che ha imparato a convivere con le proprie contraddizioni, accettandole come parte di sé.
Nel suo discorso al TEDx, la cantante ha parlato della necessità di non temere il cambiamento, di lasciarsi attraversare dalle esperienze e di accogliere la fragilità come forza. È la stessa filosofia che ha portato sul palco dell’Arena, dove la musica si è intrecciata con i ricordi e con le immagini del passato, in un dialogo continuo tra presente e memoria.
La serata è stata anche un tributo alla sua città e alle radici venete, quel Brenta evocato nel suo discorso che torna come simbolo del tempo che scorre e delle esperienze che formano. Un filo invisibile collega la ragazza sedicenne di Bassano del Grappa alla donna che oggi riempie un’Arena, capace di trasformare la vulnerabilità in arte e il cambiamento in un linguaggio universale.
Il concerto si è chiuso come era iniziato: con un invito a lasciarsi attraversare dal flusso delle cose, a non cercare di trattenere ciò che inevitabilmente cambia, perché la bellezza risiede proprio nello scorrere, nell’andare avanti.
Francesca Michelin ha dimostrato ancora una volta di essere un’artista capace di unire pensiero e emozione, filosofia e musica, in un equilibrio raro nel panorama italiano. Il suo “tutto scorre” non è solo un motto, ma un modo di vivere, un promemoria per chiunque tema di perdersi nei propri cambiamenti: lasciarsi andare non significa smettere di essere se stessi, ma scoprirsi ogni volta nuovi.